giovedì 29 maggio 2008

L’anemia è un predittore indipendente di eventi avversi maggiori nei pazienti anziani con angina cronica

L’anemia è associata ad un outcome ( esito ) non favorevole nei pazienti con insufficienza cardiaca dopo infarto miocardico o angioplastica. La prevalenza dell’anemia aumenta con l’età. Uno studio condotto da Ricercatori dell’Ospedale Universitario di Basilea, in Svizzera, ha valutato l’impatto dell’anemia sull’outcome, nel lungo periodo, tra i pazienti anziani con malattia coronarica. L’outcome correlato all’emoglobina è stato esaminato in 253 pazienti dello studio TIME. I pazienti di età uguale o superiore ai 75 anni sono stati assegnati in modo casuale ad una strategia medica invasiva o ottimizzata, e seguiti per 4 anni ( valore mediano ) per mortalità, infarto miocardico non-fatale o ospedalizzazione per malattia coronarica.
L’anemia è stata definita come valore di emoglobina inferiore a 13g/dl per gli uomini ed inferiore a 12 per le donne. Rispetto ai pazienti non-anemici, quelli con anemia precedentemente non nota erano più anziani ( 79 versus 80 anni ),
avevano una maggiore probabilità di presentare insufficienza renale cronica ( 6.7% versus 26.4% ) e diabete ( 18.9% versus 30.1% )
e di avere più di 2 comorbidità ( 21.7% versus 38.4% ).
Dopo aggiustamento, una riduzione di 1g/dl di emoglobina era associata ad un aumento del rischio di morte per tutte le cause del 34%, di morte cardiaca del 28%,
e di eventi avversi clinici maggiori nei pazienti con livelli di emoglobina inferiori a 13.3g/dl del 23%.
I dati dello studio hanno dimostrato che l’anemia è un predittore di morte e di eventi avversi clinici maggiori tra i pazienti anziani con malattia coronarica stabile, sintomatica.

Muzzarelli S et al, Am Heart J 2006

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