giovedì 29 maggio 2008

Nuove frontiere nel trattamento degli aneurismi toraco-addominali: un intervento chirurgico di altissima tecnologia


Un innovativo intervento chirurgico è stato recentemente eseguito dal Professor Piergiorgio Cao, direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare della Università di Perugia, Azienda Ospedaliera di Perugia e dalla sua equipe di Chirurghi Vascolari, Radiologi ed Anestesisti. Per la prima volta in Italia un paziente affetto da aneurisma aortico toraco-addominale ha potuto beneficiare con successo di un intervento totalmente endovascolare. L’aneurisma toraco-addominale rappresenta una patologia ad alto rischio di mortalità se non trattata, caratterizzata dallo sfiancamento progressivo dell’ arteria maggiore del corpo umano, l’aorta, che origina dal cuore e passando dal torace all’addome rifornisce di sangue, con le sue diramazioni, tutti gli organi interni. Nella malattia aneurismatica, la parete aortica perde la sua capacità di resistenza alla pressione arteriosa del flusso sanguigno, ed il condotto si dilata fino alla inesorabile rottura con conseguente emorragia fatalmente irreversibile.
L’intervento chirurgico convenzionale consiste nel sostituire, prima della rottura, il tratto aortico dilatato con una protesi tubolare sintetica; tale operazione è estremamente invasiva poiché necessita dell’ apertura di entrambe le cavità del corpo umano, torace ed addome, spesso con l’ausilio della circolazione extra-corporea, con alti rischi operatori di complicanze cardiache, respiratorie, renali e neurologiche. Pazienti ad alto rischio, affetti da malattie concomitanti, sono spesso considerati inoperabili e fino ad oggi venivano lasciati al destino di una purtroppo inevitabile rottura. Con l’intervento mini-invasivo eseguito dalla equipe del Professor Cao, la aorta viene sostituita dall’interno con una protesi costruita su misura, compressa in un catetere che naviga dentro le arterie, ad ingresso dall’inguine, e viene rilasciata prendendo contatto con la parete aortica interna al di sopra e al di sotto del tratto dilatato. La endoprotesi è costituita da un tessuto impermeabile, lo stesso utilizzato per le protesi in uso nella chirurgia convenzionale, sorretto da uno scheletro metallico costituito da stent, anelli di filo di acciaio con configurazione a zig-zag, suturati sulla protesi tubulare, così da mantenerla ben distesa e in contatto con la parete aortica non malata alle estremità dell’aneurisma. Gli stent, di diametro anche di 4-4,5 cm, possono essere compressi e la protesi viene introdotta in un catetere portante di calibro di circa 0,7-0,8 cm così da poter essere inserita nella arteria femorale, da cui si raggiunge poi la sede dell’aneurisma aortico. La irrorazione degli organi interni viene assicurata da alcune ramificazioni laterali della protesi, che sono preventivamente progettate con precisione millimetrica sulla base degli studi radiologici pre-operatori del singolo paziente. Tali ramificazioni devono poi essere congiunte alle arterie viscerali con la sovra-apposizione di ulteriori segmenti protesici che vengono infilati nelle branchette laterali della endoprotesi da un accesso dal braccio. Interventi di questo genere necessitano di una alta tecnologia, sia per la esecuzione dello studio preoperatorio con Tomografia Computerizzata Spirale (TC), sia per la visualizzazione intraoperatoria dell’aneurisma e dei vasi viscerali, con Angiografia Digitale in una sala operatoria specificamente attrezzata, che per il monitoraggio clinico intra- e post-operatorio del paziente. L’intervento oggi riservato a pazienti selezionati, riduce i rischi operatori della chirurgia aperta, accorcia inoltre i tempi di degenza e di recupero funzionale, eliminando anche la necessità di degenza post-operatoria in terapia intensiva, necessaria e talvolta prolungata dopo chirurgia convenzionale.
La tecnica d’avanguardia messa a punto in pochi Centri di Chirurgia Vascolare al mondo, di cui quello di Perugia fa parte, è basata sulla esperienza accumulata nel trattamento endovascolare della patologia aortica toracica ed addominale nell’ ultimo decennio. A Perugia sono infatti stati eseguiti più di 1000 interventi endovascolari aortici toracici ed addominali, prima di cimentarsi nella tecnica straordinariamente innovativa delle endoprotesi per aneurismi toraco-addominali. Continui scambi scientifici con il Centro di Chirurgia Vascolare di Cleveland, negli Stati Uniti, di Liverpool in Inghilterra e di Perth in Australia, ove nello stesso momento si stanno eseguendo interventi similari sulla aorta toraco-addominale, permettono di acquisire quotidianamente informazioni utili a tutto il gruppo di esperti dedicati al trattamento di questa patologia, per migliorare rapidamente la tecnica che nel prossimo futuro potrà essere offerta ad un ampio gruppo di pazienti.La dotazione tecnologica di avanguardia presente nelle sale operatorie della Chirurgia Vascolare ed Endovascolare di Perugia, modello che altre realtà sanitarie in Europa stanno copiando, e la particolare dedizione di questo gruppo alla applicazione clinica ed alla ricerca nel campo della terapia mini-invasiva della patologia arteriosa, sono alla base del volume di attività del Centro che nello scorso anno ha eseguito circa 1700 interventi, di cui la maggioranza per via endovascolare, in pazienti che per ¼ provengono da fuori regione o da altre nazioni per il trattamento delle malattie arteriose come quelle della aorta, delle carotidi e delle arterie degli arti inferiori.


Busto con immagine esemplificativa di un aneurisma della aorta toraco-addominale
Aneurisma toraco-addominale conla protesi ramificata in sede

Schema del trattamento completato con endoprotesi ramificatae apposizione di branche laterali per le arterie viscerali

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